+++ Comunicato stampa +++ RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLA 'LEGGE 40'

10 Marzo 2021

Comunicato Stampa Fondazione PMA Italia
su
RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLA 'LEGGE 40'
 
La Fondazione PMA Italia, in qualità di organizzazione di categoria dei centri di PMA Pubblici e Privati e delle Associazioni di pazienti, prende atto e valuta non senza viva preoccupazione i dati della Relazione 2020 del Ministero della Salute al Parlamento sull'attuazione della legge 40.
 
Dall'ultima Relazione al Parlamento, relativa al 2018 emerge innanzitutto il protrarsi di una situazione che crea gravi diseuguaglianze tra regioni con riguardo al diritto delle coppie di accedere alla PMA. Osserva il Presidente della Fondazione Prof. Luca Mencaglia come "tra Regioni del Nord e del Sud continua ad esservi un profondo divario nelle condizioni di accesso delle coppie infertili non fosse altro perchè vi sono aree del paese ove la PMA è ricompresa nei Lea Regionali e altre in cui è a totale carico dei pazienti. La situazione non trova soluzione neppure con la mobilità interregionale considerato che molte regioni non possono neppure rimborsare ai propri cittadini il costo della prestazione eseguita altrove".
 
Altrettanto significativi sono i dati relativi alla PMA eterologa, pratica in costante crescita che vede però "una totale dipendenza dall'estero riguardo all'approvvigionamento dei gameti" osserva il Direttore Gianni Baldini. Come più volte ribadito, continua Baldini, "occorre quanto prima porre rimedio a questa situazione adeguando la legislazione italiana a quella europea che prevede la possibilità di concedere un rimborso spese ai donatori di gameti".
 
Infine, non si può non manifestare grande preoccupazione per ciò che emerge dalla relazione sul piano dei finanziamenti alla PMA . Vi è stato una riduzione sistematica nel corso degli ultimi anni nei trasferimenti alle Regioni per finanziare iniziative e progetti di sensibilizzazione, informazione e ricerca sui temi della PMA . Nel 2018 i fondi inizialmente previsti dalla legge 40 per promuovere attività di comunicazione e ricerca sulle cause di sterilità e infertilità e favorire gli interventi per rimuoverle, sono diminuiti fino praticamente ad azzerarsii. In questo quadro si prende comunque atto una inversione di tendenza , grazie all'approvazione di un emendamento alla legge finanziaria, promosso dalla deputata Cinque Stelle Stefania Mammì, che ha incrementato la dotazione del fondo per le tecniche di Pma per un ammontare pari a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023.
 
E tuttavia molte rimangono le criticità a partire dalla mancata definizione a distanza di 4 anni delle tariffe dei Lea ambulatoriali tra i quali la PMA risulta ricompresa: "Oggi tutte le tecniche sono prive di un nomenclatore tariffario che permetta di inserire le prestazioni a carico del SSN. Tutto questo crea grandi discriminazione tra pazienti in base alla Regione di appartenenza che non può più essere tollerato". Nonostante le difficoltà di questi mesi di pandemia, la Fondazione PMA Italia intende mantenere viva l'attenzione su queste questioni "e continuerà a lavorare affinché le criticità evidenziate possano essere superate. In tal senso è stata proposta al Ministero una ipotesi di regolamentazione per la distribuzione delle risorse individuate con l'emendamento Mammi che vada a supportare le coppie residenti in regioni svantaggiate , verso le quali i Centri di PMA aderenti alla Fondazione si sono impegnati a praticare ulteriori trattamenti agevolati" concludono Mencaglia e Baldini.