+++ Comunicato Stampa +++ Determinazione delle tariffe LEA

08 Febbraio 2022

COMUNICATO STAMPA FONDAZIONE PMA ITALIA

SCHEMA DI DETERMINAZIONE DELLE TARIFFE DELLE PRESTAZIONI DI PMA INSERITE NEI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA ALL’ESAME DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI

8 FEBBRAIO 2022

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Ministro della Salute
Al Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome Ai Presidenti delle Regioni e alle Province autonome
Al Presidente e al Direttore Generale di Agenas
Al Presidente della FISM

Oggetto: richiesta sospensione iter di approvazione schema tariffe ambulatoriali PMA e modifica tariffe nomenclatori LEA voci PMA da euro 1.360,00 a 2.700,00 euro (cfr proposta Tavolo Ministeriale, DM Min. Salute 17.06.2021)

La Fondazione di Partecipazione PMA Italia in qualità di unica organizzazione di rappresentanza dei centri di procreazione medicalmente assistita pubblici e privati e degli operatori e professionisti ivi impiegati, delle istituzioni di ricerca che operano nell’ambito della medicina della riproduzione, e delle principali associazioni di pazienti, in relazione alla Proposta di Intesa pervenuta alla Conferenza delle Regioni in data 29 dicembre 2021 da parte del Ministero della Salute inerente la determinazione delle tariffe delle prestazioni di procreazione medicalmente assistita (PMA) inserite per la prima volta nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) con il DCPM del 12 gennaio 2017, precisa quanto segue.

“Dopo quasi 5 anni non può che salutarsi come un fatto molto importante che il Governo si sia finalmente fatto carico di attivare la procedura per la definizione delle nuove tariffe delle centinaia di prestazioni ambulatoriali in regime LEA che necessitavano di essere riviste unitamente a tante prestazioni, come quelle della PMA, che prima non facevano parte del nomenclatore e che oggi sono state incluse nei LEA, anche se non in maniera completa (rimangono esclusi gli eventuali test genetici predittivi PGT e il rimborso per il

costo di gameti per la PMA eterologa ad esempio).
Ciò premesso, non si può, invece, esprimere viva preoccupazione e profondo

dissenso rispetto all’importo proposto di 1.360,00 euro per la prestazione di PMA (nella somma delle sue voci) senza neppure distinguere tra interventi di PMA omologa ed eterologa. Si tratta di una tariffa priva di alcuna giustificazione di carattere tecnico- sanitario, ma quello che è più grave, si tratta di una tariffa che comporterebbe un netto peggioramento rispetto alla situazione attuale, per tutte le Regioni. Infatti, con riguardo a Regioni nelle quali la prestazioni di PMA erano garantite come LEA Regionali essendo tale tariffa inferiore di oltre il 30% alla più bassa tariffa applicata (Regione Toscana 1.836,00 euro) i centri pubblici o privati convenzionati non potranno più erogare la prestazione; per le Regioni che ne erano prive (praticamente tutte le regioni del Sud) non potendo i centri pubblici garantire prestazioni per le quali percepiscono un rimborso inferiore al costo effettivo della prestazione da erogare, ciò comporterebbe il definitivo affossamento del servizio.

Ragionevolmente, un siffatto scenario porterebbe altresì lo spostamento dell’erogazione delle prestazioni unicamente in regime privato con conseguente ripristino di fenomeni di turismo procreativo verso altri paesi UE (che le pronunce della Corte Costituzionale sulla legge 40/04 degli anni precedenti avevano espressamente stigmatizzato) per i quali, ai sensi della Dir UE 24/2011, il cittadino avrà diritto a percepire l’eventuale rimborso della stessa, non potendo i centri pubblici e privati convenzionati sostenere l’erogazione della prestazione a valori inferiori al costo effettivo della stessa.

Come evidenziato dal documento prodotto dal Tavolo Ministeriale appositamente costituito per la Ricerca e Formazione nella Prevenzione e Cura dell’Infertilità (D.M. 17 giugno 2021) quale organo di consulenza ministeriale, (coordinato dal Presidente della Fondazione PMA Italia a cui hanno partecipato le società scientifiche del settore e i cui risultati sono stati presentati al Ministero della Salute nel dicembre scorso), la tariffa minima congrua per tutte le voci riconducibili alla prestazione di PMA non può essere inferiore a euro 2.700,00 somma che costituisce il rimborso minimo per garantire la qualità, l’efficienza e l’efficacia di una procedura di PMA.

Si rileva inoltre come nelle tariffe proposte è significativamente sottovalutata la valorizzazione della crioconservazione e dello scongelamento di gameti ed embrioni che ad oggi rappresentano la strategia terapeutica più utilizzata in Italiache garantisce al contempo, maggiori probabilità cumulativa di gravidanza e minore rischi per le donne.

Infine in considerazione della irrilevanza dei tassi di gravidanza dopo i 43 anni di età della donna, anche al fine di ottimizzare le risorse esistenti, si ribadisce quanto già espresso dal suddetto Tavolo Tecnico, di superare la proposta previsione di 46 anni come età massima e di 6 tentativi, nel senso di portare il limite per la PMA omologa a 43 anni (come attualmente è previsto in molte Regioni) al fine di evitare spreco di denaro pubblico, e mantenere il limite di 46 anni solo per le pazienti che desiderino effettuare la PMA eterologa con donazione di ovociti.
Pertanto, nell’auspicare
l’immediata sospensione dell’iter di approvazione di tale Decreto per la parte tariffe Fecondazione medicalmente assistita e

Con effetto immediato che:

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Il Nomenclatore tariffario PMA preveda, nella somma delle sue voci, un rimborso per la prestazione complessiva di PMA sia fissato in euro 2.700,00;
il Nomenclatore tariffario PMA sia immediatamente integrato dalla voce indagini preimpianto-PGT;

siano previste col nomenclatore tariffario relativo, le voci di rimborso per i donatori di gameti al pari di tutti i paesi UE dove vige la medesima disciplina relativamente al divieto di commercializzazione di gameti e embrioni;

Chiediamo

In assenza saremo costretti anche questa volta ad adire le vie che il caso consiglia. In attesa di sollecito riscontro
Distinti Saluti
Il Direttore della Fondazione PMA Italia

Avv. Prof. Gianni Baldini

 

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